Finalmente vacanze! Si lasciano a casa lo stress del lavoro, i piccoli impegni quotidiani e si è finalmente pronti a rilassarsi: nuovi ritmi, nuova alimentazione, più tempo dedicato alla famiglia, alla lettura, alla tintarella, minor attività fisica in favore di un buon riposo ristoratore… tutti aspetti positivi, se non fosse che anche il nostro intestino si impigrisce facendoci perdere la nostra naturale regolarità. Si tratta di un disturbo molto comune che per alcuni diventa un vero e proprio problema, un ostacolo così grande da rendere psicologicamente difficoltosa qualsiasi partenza verso altri, per restare in tema vacanziero, lidi. Come può aiutarci la natura?

 

Esistono alcune piante che riducono il gonfiore addominale causato dall’irregolarità ed altre ancora che favoriscono il transito e il benessere intestinale, i cui estratti possono essere un aiuto indispensabile per tornare a godersi le meritate vacanze, anche con qualche strappo alla regola a livello alimentare, in particolare per chi alloggia in hotel e non vorrebbe rinunciare al bel buffet di antipasto presentato a pranzo e a cena.

 

Ecco quindi un pool di estratti naturali e sostanze attive utili per ritrovare la regolarità:

Estratto di fichi

Il fico ha origine in Caria, regione dell’Asia minore e testimonianze della sua coltivazione si hanno già nelle prime civiltà agricole della Mesopotamia, Palestina ed Egitto, da cui si diffuse poi in tutto il bacino del Mediterraneo. Conosciuto quindi da secoli e secoli, Il fico è in generale un buon energetico, tonificante vitaminico, raccomandato a tutte le età ed è un importante corroborante che favorisce il transito intestinale.

 

Estratto di senna

La senna, un arbusto alto tra i 60 e i 120 cm originario dell’Africa Orientale, dell’Arabia e dell’India, è stata introdotto nella medicina Europea dagli Arabi, ma solo secoli dopo, con Paracelso e Mattioli, venne riconosciuta, oltre che per altre proprietà terapeutiche anche per le sue virtù lassative e purgative.

Estratto di rabarbaro

A differenza della senna, il rabarbaro è riconosciuto e apprezzato fin dall’antichità come pianta preziosa e rara per le virtù digestive e lassative. La coltivazione del rabarbaro è però difficoltosa e venne introdotta efficacemente in Europa solo nel XVII secolo, diffondendone maggiormente l’utilizzo. In piccole dosi il rabarbaro è un tonico, stomachico, astringente in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici, l’escrezione di bile dal fegato e la normale peristalsi intestinale. In dosi più massicce ha invece un effetto purgativo. Tra le piante medicinali di questo tipo, il rabarbaro è quello meglio tollerato perché contiene polifenoli. Non va però usato in gravidanza e allattamento.

 

Estratto di millefoglio

L’Achillea Millefolium è una pianta rustica perenne che cresce spontanea in tutte le regioni italiane, soprattutto nei prati. Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale Achille ne avrebbe appreso l’utilizzo per curarsi dopo le battaglie. Nella grande varietà di utilizzi, il millefoglio è particolarmente indicato in caso di irregolarità perché è un riequilibrante intestinale e favorisce l’eliminazione del fastidioso gonfiore addominale.

 

Estratto di gramigna

Si tratta di un’erba diffusissima nei luoghi erbosi incolti, campi, prati, bordi strada. Nonostante la nomea di regina delle erbe infestanti, possiede insospettabili qualità terapeutiche: la gramigna infatti possiede eccellenti proprietà diuretiche ed emollienti, che favoriscono le funzioni depurative dell’organismo, ed è inoltre ricca di sali di ferro e di potassio, vitamina A e vitamine del gruppo B.

 

Estratto di finocchio

Il finocchio veniva utilizzato già dagli antichi egizi per migliorare la cattiva digestione e nel corso del tempo ha acquisito numerosi utilizzi terapeutici sia negli adulti che in ambito pediatrico, in particolare nell’insorgenza di disturbi dispeptici, meteorismo e spasmi del tratto gastrointestinale. Anche il finocchio può quindi aiutare a ritrovare la naturale regolarità intestinale.

 

Estratti di anice, cumino e coriandolo

L’anetolo contenuto nell’anice gioca un importante ruolo nel riattivare la peristalsi, inoltre l’anice verde contribuisce a inibire il formarsi di processi fermentativi con un miglioramento delle funzioni digestive, permettendo uno stato di benessere generale e di migliorata assimilazione dei principi nutritivi.

Il cumino è invece una pianta erbacea annuale, i cui semi sono simili a quelli del finocchio e dell’anice ma più piccoli e scuri. Il consumo di cumino favorisce la digestione e combatte l’atonia intestinale, svolgendo un’azione sedativa sulle motilità dello stomaco contrastando in modo particolare l’aerofagia.

Il coriandolo trova impiego anche in cucina: facilita i processi digestivi, contribuisce ad aumentare la secrezione gastrica e, grazie alle proprietà antisettiche, svolge un’azione antifermentativa a livello intestinale.

 

Purea di tamarindo

Il Tamarindo è una pianta arborea leguminosa originaria del Madagascar e poi diffusa in altre aree tropicali dell’Asia. Ricco di zuccheri, vitamine e minerali come potassio e calcio, è un toccasana per coloro che presentano problemi digestivi ed è anche un ottimo regolatore intestinale. In commercio si trova anche la marmellata di tamarindo che può svolgere una blanda attività lassativa e può essere gustata anche dai bambini perché non provoca coliche dolorose.

 

Esistono integratori naturali alimentari che si basano su uno solo di queste sostante attive e integratori che invece traggono i benefici di tutte queste piante insieme per un effetto benefico più efficace e mirato.

 

Pur non sostituendo una dieta varia, equilibrata e uno stile di vita sano, integratori alimentari di questo tipo, possono essere un valido aiuto per ritrovare anche in vacanza una corretta regolarità intestinale.

 

E voi come avete risolto questo fastidioso problema?