A cosa serve la ferritina nel sangue? Quali sono i valori fisiologici per l'uomo e la donna? Quali esami richiedere per analizzarne la presenza e quando si può parlare di "ferritina bassa"? Abbiamo raccolto in questo post tutte le risposte a queste domande, e anche qualche consiglio in più.

INDICE:

Ferritina: cos'è e a cosa serve

La ferritina è una proteina fondamentale per l’accumulo del ferro e per il mantenimento della sua omeostasi. Viene definita apoferritina quando non ha ancora legato ferro, mentre si parla di oloferritina (o semplicemente ferritina) quando il ferro è immagazzinato al suo interno.

La sua funzione principale è quella di agire da ferro-ossidasi, in quanto è in grado di legare il ferro circolante (Fe+2) al suo interno, trasformandolo poi in minerale ferridrite (Fe+3).

La ferritina è presente anche a livello extracellulare all'interno del siero (s-ferritina), dove funge da importante marker clinico per la valutazione dei livelli di ferro nell’organismo.

Che differenza c’è tra ferro e ferritina?


Pur essendo strettamente legati nell’organismo umano, ferro e ferritina sono molto differenti tra loro.

Nel caso del ferro, parliamo di un minerale indispensabile per il trasporto dell'ossigeno ai tessuti e per la formazione di alcuni enzimi. Il ferro, inoltre, è un costituente dell'emoglobina, che trasferisce l'ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici attraverso il sangue, e della mioglobina, che assolve allo stesso compito nel tessuto muscolare.

La ferritina invece è una proteina implicata nell’omeostasi del ferro e nel suo immagazzinamento e deposito.

Come si misura la quantità di ferro nel sangue?


Per valutare se i livelli di ferro presenti nell’organismo rientrano nei parametri fisiologici è necessario sottoporsi a un prelievo e analizzare la sideremia. Questo test misura il cosiddetto "ferro di trasporto", cioè il ferro legato alla transferrina, la proteina che ha il compito di trasportare il minerale nel torrente circolatorio.

I valori fisiologici variano a seconda del genere:

  • nell'uomo dai 53 ai 167 mcg per decilitro di sangue (mcg/dl),
  • nella donna vanno dai 49 ai 151 mcg per decilitro di sangue (mcg/dl).

Assieme alla sideremia è utile misurare anche la ferritinemia, o dosaggio della ferritina sierica, soprattutto quando si vuole distinguere una carenza di ferro da una anemia dovuta a una malattia cronica.

I livelli fisiologici di ferritinemia vanno dai 20 ai 120 mcg/L per gli uomini e dai 20 ai 200 mcg/L per le donne.

Valori inferiori ai 20 mcg/L di ferritina sierica indicano quindi una condizione di carenza di ferro. Mentre con valori molto alti ci si può trovare di fronte a forme di iperferritinemia che sono il segnale di un sovraccarico di ferro all’interno dell’organismo.

Ferritina bassa: quali sono le cause?

Bassi valori di ferritina nel sangue (condizione chiamata ipoferritinemia) possono indicare uno scarso contenuto di ferro a livello dell’organismo. Quali possono essere le cause?

  • Deficit nutrizionali (malnutrizione, dieta vegetariana e vegana);
  • Condizioni di malassorbimento (comuni in caso di celiachia o alterazioni a livello gastro-intestinale);
  • Patologie come l’anemia sideropenica;
  • Alterate condizioni fisiologiche, come ad esempio un flusso mestruale abbondante o una gravidanza (condizione durante la quale i fabbisogni di ferro aumentano al fine di sostenere la crescita e lo sviluppo del feto).


Nonostante una bassa ferritina sierica sia altamente specifica per l'anemia da carenza di ferro in pazienti altrimenti sani, l’analisi di altri marcatori come la sideremia e la TIBC (capacità totale di legare il ferro) consentono al medico di distinguere tra anemia infiammatoria e anemia da carenza di ferro. Consigliamo quindi di recarsi dal medico con tutti gli esami e chiedere una valutazione.

Ferritina bassa in gravidanza

Durante la gravidanza, il fabbisogno di ferro aumenta per sostenere la crescita e lo sviluppo del feto. Il ferro ha infatti un ruolo cruciale:

  • è necessario per il trasporto e per l’impiego dell’ossigeno da parte dei tessuti;
  • permette la sintesi dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi del feto, mantenendo quelli della mamma a un livello corretto;
  • interviene nella produzione della mioglobina, una proteina che permette ai muscoli di ottenere l’ossigeno di cui i nascituri hanno bisogno per lo sviluppo;
  • è necessario anche per la produzione di energia, per la sintesi di RNA, DNA e del collagene.


Questo implemento nel consumo di ferro potrebbe portare a un esaurimento delle scorte immagazzinate nella ferritina, abbassandone di conseguenza i livelli. Proprio per questi motivi i livelli di assunzione di riferimento del ferro aumentano in gravidanza, passando dai 10mg/die ai 22mg/die [fonte: LARN - Società Italiana di Nutrizione Umana- SINU, 2014].

Livelli insufficienti di ferro in gravidanza possono avere conseguenze sia per il bambino che per la madre.

Per il bambino c'è il rischio di un parto prematuro e di un peso alla nascita troppo basso. Nei casi più gravi, l’anemia gravidica può interferire con l’ossigenazione del feto.

Per la mamma, invece, c’è il rischio che durante il parto, nel quale fisiologicamente viene perso molto sangue, si abbassi ulteriormente il livello di emoglobina tanto da poter essere necessaria una trasfusione. Inoltre, l’anemia aumenta il rischio di infezioni materne dopo il parto.


Ferritina bassa nei bambini


La carenza di ferritina è strettamente correlata a una carenza di ferro, per questo i sintomi più comuni sono gli stessi e nei bambini si possono manifestare con pallore cutaneo e delle mucose (labbra, gengive, congiuntive), stanchezza (astenia), riduzione dell’appetito, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), scarsa tolleranza all’esercizio fisico e rallentamento della crescita staturo-ponderale.

Che cosa fare se si ha carenza di ferritina?

L’approccio migliore per ripristinare i fisiologici valori di ferro e ferritina è senz’altro quello di adottare una dieta varia e bilanciata.

Qualora la carenza non sia eccessiva, si potrà riportare la ferritina a livelli fisiologici favorendo l’assunzione di alimenti ricchi di ferro eme come la carne, il pesce e i crostacei, il tuorlo d’uovo e le frattaglie oppure favorendo l’assorbimento del ferro non eme contenuto negli alimenti di origine vegetale come i legumi e la frutta secca. Un metodo per assimilare meglio il ferro di questi alimenti è l’associazione con alimenti ricchi in vitamina C e la riduzione di alimenti che “sequestrano” il ferro come i fitati degli ortaggi a foglia verde, l’eccesso di fibra e i tannini di tè verde e caffè.

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Qualora i valori di ferro fossero molto bassi, è consigliata l’assunzione di integratori alimentari, prestando attenzione ai dosaggi, al formato e preferendo quelli in associazione con la vitamina C che ne favorisce l’assorbimento.

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Bibliografia:

Ferritin for the Clinician

Mary Ann Knovich, Jonathan A. Storey, Lan G. Coffman, and Suzy V. Torti

Frank M. Torti Section on Hematology and Oncology, Wake Forest University Health Sciences, Medical Center, Boulevard, Winston-Salem, NC 27157-1082, USA, 336-716-7973, phone 336-716-5687 fax

Correspondence to: ude.cmbufw@hcivonkm

Ferritin in serum and urine: a pilot study

Timothy M. Bahr,a Robert D. Christensen,a,b,c,d Diane M. Ward,b,e Fanjing Meng,e Laurie K. Jackson,b,e Kelly Doyle,e,f Daniel R. Christensen,a Anne G. Harvey,d and Hassan M. Yaishd

a) Division of Neonatology, University of Utah, Salt Lake City, UT, USA

b) Center for Iron and Heme Disorders, University of Utah, Salt Lake City, UT, USA

c) Women and Newborn’s Clinical Program, Intermountain Healthcare, Salt Lake City, UT, USA

d) Division of Hematology/Oncology, University of Utah, Salt Lake City, UT, USA

e) Department of Pathology, University of Utah, Salt Lake City, UT, USA

f) Central Laboratories, Intermountain Medical Center, Murray UT, USA

Corresponding Author: Timothy M. Bahr, MS, MD, Division of Neonatology, University of Utah Health, 295 Chipeta Way, Salt Lake City, Utah, USA. ude.hatu.csh@rhaB.miT

Plant Ferritin—A Source of Iron to Prevent Its Deficiency

Magdalena Zielińska-Dawidziak

Department of Food Biochemistry and Analysis, Faculty of Food Science and Nutrition, Poznań University of Life Sciences, 60-623 Poznań, Poland; E-Mail: lp.nanzop.pu@dzm; Tel./Fax: +48-61-8487352

Received 2014 Jul 31; Accepted 2015 Feb 3.