Il ferro è un microelemento essenziale per l'organismo. È il costituente principale dell’emoglobina e della mioglobina, è coinvolto nel trasporto di ossigeno ai tessuti, nel trasporto di elettroni, nella sintesi del DNA e nella produzione di energia, e ha un'importante funzione nel sistema immunitario. Dai valori dell’emoglobina, la molecola contenuta nei globuli rossi ed essenziale per il trasporto dell'ossigeno nel sangue, è possibile individuare una carenza di ferro. Ma quali sono le cause e i sintomi di questo disturbo? E quali i rimedi? Scopriamolo assieme.

 

Perché il nostro organismo ha bisogno di ferro?

Il ferro fa parte della struttura di alcune proteine molto importanti tra cui l'emoglobina (Hb), una proteina globulare che si trova all'interno dei globuli rossi e consente di trasportare l'ossigeno dai polmoni alle cellule e di eliminare l'anidride carbonica. Ecco perché è così importante che i suoi valori rientrino nei parametri e non si verifichino casi di ferro basso o ferro alto.

Diversamente da quello che molti pensano, però, solo una piccola parte del ferro che assumiamo proviene dall'alimentazione, mentre la maggior parte deriva dalla disgregazione dei globuli rossi invecchiati ed è riutilizzato nel midollo osseo per formare l'emoglobina presente nei nuovi globuli.

Il ferro introdotto con gli alimenti viene assorbito solo per il 5-10% dall'intestino:

  • una parte si lega a una proteina chiamata apoferritina e dà origine alla ferritina, necessaria per immagazzinarlo
  • l'altra parte si unisce alla transferrina, che ha il compito di trasportarlo e di facilitarne il passaggio all'interno delle cellule. Nel latte materno e nel colostro le funzioni di trasporto del ferro sono svolte da un’altra proteina chiamata lattoferrina

Che cos’è l’anemia da carenza di ferro o anemia sideropenica

L'anemia da carenza di ferro o anemia sideropenica [dal greco: Sídēros (σίδηρος)= Ferro; e Penìa (πενία)= Povertà], è caratterizzata da un ridotto quantitativo di ferro nell'organismo.

Secondo l’OMS, l'anemia è da considerarsi accertata (cioè diagnosticata) quando i valori di emoglobina nel sangue sono al di sotto di 12 grammi per decilitro (g/dL) nelle donne e di 13,4 g/dL negli uomini.

L'anemia sideropenica spesso è una condizione asintomatica o si manifesta con disturbi lievi, come pallore, debolezza, vertigini, mani e piedi freddi, unghie fragili.

Si tratta però di sintomi abbastanza aspecifici e comuni a tutte le forme di anemia. Pertanto, prima di valutare il ricorso a integratori di ferro, è importante rivolgersi al medico e accertarsi che i sintomi dipendano da un’effettiva carenza del minerale.

Sempre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità in tutto il mondo almeno 600/700 milioni di persone hanno valori di ferro basso. In Europa il 20% delle donne in età fertile ha la necessità di integrare le riserve di ferro.

Cause della carenza di ferro

All'origine della carenza di ferro nell'organismo ci possono essere:

  • Cause di natura patologica (cioè determinate da malattie)
  • Cause di natura fisiologica, come il ciclo mestruale, la gravidanza, l'allattamento o l'infanzia, periodi durante i quali l'organismo vive condizioni particolari in cui si verifica un maggior “consumo” di ferroCause riconducibili a una carenza nella propria dieta di alimenti contenenti ferro

A ciò si ricollegano le cause più frequenti di anemia da carenza di ferro, che possono essere distinte in due tipologie:

  • Ridotta disponibilità di ferro per mancanza di sostanze nutritive, a causa di una dieta inadeguata, o per malattie da malassorbimento
  • Fattori esterni costituiti da perdite di sangue evidenti (emorragie da trauma o da fragilità vascolare) o occulte (emorragie interne), da altre malattie e/o terapie, da difetti genetici

Nei paesi occidentali, ad eccezione delle persone malate di anoressia o di bulimia, la mancanza di sostanze nutritive è una condizione rara.

I casi più comuni di anemia da mancanza di ferro derivano quindi da situazioni di malassorbimento conseguenti a:

  • Malattie dell’apparato gastro-intestinale come la celiachia, la gastrite, la presenza di helicobacter pylori
  • Cure a base di farmaci anti-acidi come gli inibitori della pompa protonica
  • Interventi chirurgici, ad esempio il bypass gastrico o la resezione intestinale

Quali sono i principali sintomi della carenza di ferro?

I sintomi dell'anemia da carenza di ferro (o anemia sideropenica) sono molteplici. In alcuni casi si tratta di disturbi comuni a tutte le forme di anemia, in altri sono invece sintomi tipici della mancanza di ferro.

La loro gravità dipende da diversi fattori:

  • i livelli di ferro nel sangue
  • la quantità contenuta nelle riserve dell'organismo
  • l'età della persona
  • la contemporanea presenza di altre malattie
  • la velocità con cui si sviluppa l'anemia e la sua eventuale cronicizzazione, cioè la permanenza nel tempo

Non va dimenticato che il ferro è un componente essenziale dell'emoglobina, ma anche di un gran numero di sostanze che favoriscono e aumentano la velocità delle reazioni chimiche (enzimi) e sono coinvolte in altri processi metabolici. Per questo il ferro basso è una condizione da tenere sotto controllo, in quanto può provocare una riduzione del metabolismo energetico generale.

I più comuni sintomi da carenza di ferro sono:

  • Mal di testa
  • Pallore
  • Stanchezza e spossatezza
  • Rendimento poco efficiente
  • Necessità di dormire di più
  • Perdita di capelli
  • Mancanza di appetito
  • Sensazione di freddo
  • Crampi muscolari, dolori articolari
  • Irritabilità
  • Vertigini o nausea

Approfondiamone alcuni.


Hai un colorito pallido, capelli fragili o sfibrati, unghie che si spezzano facilmente? Potrebbe essere un segnale di bassi livello di ferro nel sangue.

Indipendentemente dall’età o dal sesso, il deficit di ferro comporta sempre una evidente riduzione della soglia del dolore, fa mal sopportare il freddo, aumenta in maniera significativa la caduta dei capelli e diminuisce l’efficienza del sistema immunitario. In pratica si è sempre malaticci e si ha un aspetto poco sano. La pelle appare molto pallida proprio perché i tessuti ricevono meno ossigeno quando nell'organismo il ferro è bassissimo.

Hai spesso freddo o i brividi? Scarsi livelli di ferro potrebbero esserne la causa.

La sensibilità al freddo e alle classiche infezioni respiratorie, come il comune raffreddore, possono essere manifestazioni tipiche della carenza di ferro.

Pratichi sport regolarmente e soffri di crampi muscolari o dolori articolari? Il ferro basso può contribuire allo sviluppo di questi sintomi.

Nello sport il giusto apporto di ferro significa buone prestazioni fisiche. Le persone che praticano sport regolarmente conoscono l'importanza che il ferro ha nella propria dieta quotidiana. Con ogni litro di sudore infatti, viene perso tra 0,5 e 1,5 mg di ferro. Se la dose giornaliera consigliata è di circa 11 mg, un atleta perde con la sua attività fisica una notevole quantità di ferro, che deve essere reintegrata.

Ti senti spesso irritabile? Scarsi livelli di ferro possono interferire sul tuo stato emotivo.

Problemi come irritabilità, umore basso e persino depressione possono dipendere da livelli di ferro troppo bassi. Di conseguenza sia lo stato emotivo che la stanchezza fanno sì che il tuo rendimento risulti decisamente più basso.

Ti capita di soffrire di vertigini o nausea?

Il ferro contribuisce a trasportare nel nostro organismo l'ossigeno, mantenendone i livelli adeguati. Se la quantità di ossigeno nelle nostre cellule e nei nostri tessuti si abbassa si possono provare, oltre alla stanchezza, anche vertigini e nausea. Chi ha bassi livelli di ferro nel sangue soffrirà più spesso, anche più volte durante il giorno, di questi disturbi.

Sei spesso stanca? La mancanza di ferro può causare astenia.

L'astenia può essere una situazione comune percepita in particolari stati fisiologici quali la gravidanza, la menopausa, una convalescenza, oppure durante periodi di stress lavorativo, o episodi di carenza di sonno. Potresti trarre beneficio con un adeguato apporto di ferro, e quando la dieta adeguata non è sufficiente, puoi aiutarti con un integratore naturale di ferro.

Hai notato una perdita di capelli? Potrebbe essere il ferro basso

Il ferro è uno dei minerali che compongono i capelli. Se, a causa di una carenza di ferro, i capelli vengono privati della loro struttura, diventano deboli e sfibrati e cadono più facilmente.

Chi sono i soggetti a rischio "ferro basso"

  • Donne in gravidanza o che allattano
  • Anziani
  • Bambini
  • Vegetariani e vegani
  • Atleti professionisti
  • Chi soffre di disturbi gastrointestinali

Ferro basso in gravidanza e allattamento

Il ferro è essenziale per la nutrizione e la crescita del bambino e della placenta, in particolare durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Durante questi ultimi mesi di gestazione, infatti. la richiesta metabolica associata allo stato di gravidanza aumenta molto. Per questo motivo il fabbisogno di ferro raddoppia rispetto alla normalità, passando da 10-15 mg/giorno a 30 mg/giorno.

Per evitare pericolose anemie da carenza di ferro che potrebbero nuocere a mamma e bambino, con il conseguente rischio di parto prematuro, è necessario scegliere con maggiore cura gli alimenti, per tutelare la salute di entrambi. Il metabolismo del ferro avviene in presenza di vitamina B12, calcio, fosforo e acido folico, per cui è molto importante garantire la presenza di questi nutrienti in quantità adeguate nel nostro organismo.

In condizioni normali di equilibrio, le perdite quotidiane di ferro corrispondono a circa 1mg negli uomini e da 1,4-3,0 mg nelle donne in età fertile.

Anche se in gravidanza la capacità dell’organismo di assorbire ferro aumenta, spesso l’assunzione di alimenti che ne sono ricchi non basta, soprattutto nel caso di gravidanze ravvicinate. In questi casi il medico valuterà se è necessaria l’assunzione di integratori per sopperire alla carenza di ferro.

Carenza di ferro negli anziani

Negli anziani la mancanza di ferro è spesso connessa all’utilizzo di farmaci gastrolesivi, a ulcere gastrointestinali, diverticoli e cancro colon-rettale. In diversi frangenti l’origine può essere riscontrabile in un deficit nell’assorbimento del ferro stesso. Un’altra causa può essere rintracciabile nella carenza di vitamina B12 e acido folico, interessati nella formazione degli elementi del sangue come i globuli rossi.

Monitorare periodicamente i valori dell'emoglobina e tenere sotto controllo eventuali sintomi riconducibili all'anemia sideropenica si rivela quindi fondamentale nelle persone che hanno superato i 70 anni.

Anemia e mancanza di ferro nei bambini

Abbiamo visto quali possono essere le cause dell'anemia, tuttavia nel bambino ciò che è più difficile riscontrare sono i sintomi. Per questo è bene fare attenzione ad alcuni campanelli d’allarme.

È possibile sospettare una condizione di anemia da carenza di ferro in un bambino che presenta sintomi aspecifici quali pallore cutaneo e delle mucose (labbra, gengive, congiuntive), stanchezza (astenia), riduzione dell’appetito, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), scarsa tolleranza all’esercizio fisico (ad esempio la comparsa di difficoltà respiratoria dopo semplici sforzi muscolari), rallentamento della crescita staturoponderale, cioè di peso e altezza.

Anemia sideropenica e disturbi gastrointestinali

Chi soffre di malattie gastriche come la celiachia o il morbo di Crohn può essere soggetto a pericolose carenze relative a specifici aminoacidi e altri micronutrienti: fibra, vitamine del gruppo B, antiossidanti, ferro, selenio e magnesio.


Come integrare la mancanza di ferro in maniera naturale

A proposito di cibi ricchi di ferro, dobbiamo fare una distinzione tra ferro eme e ferro non-eme.

  • Ferro eme: è presente nei cibi di origine animale, sotto forma di emoglobina e mioglobina (40%), ed è più biodisponibile (assorbimento 20-25%) rispetto al ferro non-eme
  • Ferro non-eme: rappresenta il 100% del ferro contenuto nei vegetali e il 60% del ferro presente nei prodotti carnei, però presenta una minore biodisponibilità.

Gli alimenti di origine animale che contengono una maggior quantità di ferro in forma eme, quindi più facilmente assimilabile, sono:

  • fegato e le frattaglie
  • carni, in particolare quella di tacchino
  • pesce
  • tuorlo d'uovo

Gli alimenti di origine vegetale più ricchi di ferro non-eme, invece, sono:

  • legumi
  • funghi secchi
  • frutta secca (ad es. le albicocche secche)
  • cereali integrali (ad es. il riso)
  • farina di soia
  • verdure a foglia verde scuro (ad es. il crescione e il cavolo riccio)

Integratori di ferro: quali e quando assumerli

Il ferro deve essere assunto in modo costante nella vita e questo avviene tramite gli alimenti che abbiamo elencato qui sopra. Tuttavia, qualora non fosse sufficiente, è possibile ricorrere a una integrazione che a volte si rende necessaria, soprattutto nelle donne in età fertile, negli anziani, negli adolescenti e negli sportivi (soprattutto agonisti).

Esistono molti integratori di ferro in commercio, ma è consigliato prediligere quelli associati alla Vitamina C, che favorisce l’assimilazione del ferro da parte dell’organismo.

Per approfondire leggi anche questo articolo in cui sveliamo verità e falsi miti sull'assorbimento del ferro.

Il ferro andrebbe assunto prima dei pasti o, qualora ci fosse una predisposizione ad avere disturbi gastrointestinali, dopo aver mangiato.

È comunque sempre importante farsi consigliare dal medico, circa l'assunzione o meno di integratori, e prestare attenzione a possibili sovradosaggi di ferro che potrebbero causare problemi gastrointestinali (diarrea, stitichezza, nausea, vomito, dolori addominali e colorazione nera delle feci).

Ferro alto: anche livelli troppo alti di ferro nel sangue possono essere un problema

Finora abbiamo parlato di ferro basso e delle conseguenze dovute a una carenza di ferro.

Anche un dosaggio eccessivo di ferro nell’organismo, però, può essere un problema.

Irritabilità, nervosismo, ansia, mancanza di forze, riduzione della libido negli uomini e un ciclo irregolare nelle donne sono i sintomi più comuni di ferro alto. In alcune circostanze, particolarmente gravi, si possono verificare anche insufficienza cardiaca o anomalie del muscolo del cuore, cirrosi epatica e in generale malattie del fegato, dolori alle articolazioni.

Un sovraccarico di ferro può avvenire anche durante la gravidanza e, in tal caso, è potenzialmente all’origine del diabete mellito gestazionale.

Il ferro alto, quindi, è una problematica che investe numerose aree del corpo. Ecco perché è importante controllare periodicamente i valori dell’emoglobina.


Come si controlla il ferro nel sangue?

Sottoporsi a un prelievo per le analisi del sangue permette di controllare i livelli di ferro attraverso la misurazione di tre diversi valori:

  • Ferritina: è una proteina che contiene ferro, prevalentemente presente in fegato, muscoli e midollo osseo, responsabile dell’immagazzinamento del ferro.
  • Transferrina: è la proteina che trasporta il ferro alle cellule responsabili dell’eritropoiesi, ovvero la sintesi delle emazie
  • Sideremia: è la quantità di ferro legata alla transferrina

Per scoprire se soffri di carenza di ferro, puoi partire da un semplice test. Vuoi provare? Scarica il PDF

Bibliografia:

  • ISS: Istituto Superiore di Sanità
  • Pasricha SR, Tye-Din J, Muckenthaler MU, Swinkels DW. Iron deficiency. Lancet. 2021 Jan 16;397(10270):233-248. doi: 10.1016/S0140-6736(20)32594-0. Epub 2020 Dec 4. PMID: 33285139.
  • Means RT. Iron Deficiency and Iron Deficiency Anemia: Implications and Impact in Pregnancy, Fetal Development, and Early Childhood
  • Parameters. Nutrients. 2020 Feb 11;12(2):447. doi: 10.3390/nu12020447. PMID: 32053933; PMCID: PMC7071168.
  • Percy L, Mansour D, Fraser I. Iron deficiency and iron deficiency anaemia in women. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2017 Apr;40:55-67. doi: 10.1016/j.bpobgyn.2016.09.007. Epub 2016 Oct 1. PMID: 28029503.
  • Zimmermann MB, Hurrell RF. Nutritional iron deficiency. Lancet. 2007 Aug 11;370(9586):511-20. doi: 10.1016/S0140-6736(07)61235-5. PMID: 17693180.